Area medico

Prognosi nel paziente anziano trattato con defibrillatore in prevenzione secondaria

Journal of The American College of Cardiology - 2017

La decisione di impiantare un defibrillatore (ICD) nell’anziano è un argomento controverso, necessariamente basato su un delicato bilancio tra vantaggio della terapia e qualità/quantità di vita attesa. In particolare diversi elementi suggeriscono che i benefici nell’età avanzata possano essere minori:

1. l’incidenza di morte improvvisa in rapporto alla mortalità totale si riduce percentualmente con l’età
2. con il progredire degli anni una quota crescente di morti aritmiche è dovuta ad asistolia, insufficienza cardiaca ed altre condizioni che non possono essere corrette dal defibrillatore
3. i “trials” di prevenzione secondaria degli anni 2000 indicavano un beneficio del ICD nei giovani ma nessun vantaggio oltre i 75 anni, probabilmente per l’alta frequenza di morti non aritmiche (1)
4. la frequenza di intervento del ICD in prevenzione primaria è decisamente bassa nei primi 5 anni dall’impianto (incidenza cumulativa di scarica 16% a 1 anno e 33% a 5 anni, secondo uno studio europeo)

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